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UN COMUNE ALLA VOLTA : Castelsilano, il Palio degli Asini, i fratelli Bandiera.




Anche se precedentemente al 1685 Scipione Rota vi aveva fatto costruire un maniero per godere della salubre area, fu nei primi anni del 1700 che sorse la cittadina di Castelsilano; precedentemente chiamata 'Castrum Casini' e 'Casino'. Dal portale del Municipio si apprende che la cittadina fu un casale dell’antica Acherenthia e ciò è attestato da un bollo di bronzo conservato nel Comune di Cerenzia che indica testualmente 'Città di Acherenthia col suo casale di Casino'. Successivamente, dominando i Borboni il Regno di Napoli, Casino passò nel territorio di San Giovanni in Fiore, e con decreto del 4 Maggio 1811, istitutivo dei Comuni, divenne Comune autonomo. Nel 1816, Casino venne trasferito dalla provincia di Cosenza in quella di Catanzaro. Il 20 marzo 1950 con decreto del Presidente della Repubblica Luigi Enaudi il nome di Casino venne tramutato in Castelsilano. Con l’istituzione delle Provincie di Catanzaro, Casino fu annesso al territorio catanzarese e nel circondario di Umbriatico. Con un decreto del presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il 20 marzo 1950 il piccolo centro assunse il nome di Castelsilano e nel 1992 fu trasferito nella provincia di Crotone. La manifestazione per eccellenza dell'estate di Castelsilano è il 'Pallio degli Asini' che ha origine da una gara che, già negli anni '50 del Novecento, si svolgeva nella Sila e nella Presila. Durante i festeggiamenti del Santo patrono, tra un gioco popolare ed un altro, venivano organizzate nelle cittadine queste competizioni tra gli asini che, nonostante la loro mansuetudine, erano capaci di coinvolgere ed entusiasmare un'intera popolazione. Alcuni storici hanno dimostrato con dovizia di particolari che, l’istituzione della stessa gara durante i primi anni del secolo XVIII si deve ad un Signorotto del luogo che, per redimere le diatribe concernenti il matrimonio della propria primogenita, organizzò la gara che vedeva la partecipazione di tutti gli aspiranti mariti. Chi arrivava primo avrebbe avuto in moglie la splendida e ricca fanciulla. Ciò non deve meravigliarsi. A differenza di oggi, l'asino fu per lungo tempo parte integrante dell'economia agro pastorale del territorio presilano oltre che l'unico strumento di locomozione per numerose persone tanto che la morte dell'asino gettava nello sconforto la famiglia di appartenenza come ha dipinto Francesco Candido in uno dei murales del Museo artistico all'aperto della Cultura contadina di Castelsilano.




La cittadina di Castelsilano, nel Risorgimento, ebbe un ruolo nella triste storia dei fratelli Attilio ed Emilio Badiera: una delle pagine più note del Risorgimento italiano in Calabria. Venuti a conoscenza di un rivolta popolare nelle nostre contrade, partirono dalla loro base di Corfù e sbarcarano con altri diciassette compagni, alla foce del fiume Neto. Purtroppo erano stati traditi ancora prima di partire ed il p 20 giupgno vennero catturati a San Giovanni in Fiore. Purtroppo erano stati traditi ancora prima di partire; arrestati, furono fucilati il 25 luglio presso Cosenza. Nella psfortunata esperienza dei fratelli Bandiera, un ruolo importante fu giocato dal comune di Castelsilano. In una memoria di Antonio Bonafede che, all'epoca dei fatti era Sotto Intendente di Crotone, relativamente allo scontro alla Stragola, si legge che “durante il momentaneo trambusto riuscì ad otto degli assaliti di fuggire. Tre de’ quali vennero da li a poco dai Sangiovannesi del pari arrestati. Quattro cioè Biassoli, Tesei, Mariani e Massoli caddero il domani 20 giugno in potere della forza urbana di Casino, comune del distretto di Cotrone“. Questo documento fu pubblicato dal Buonafede a Napoli nel 1848 in pochissimi esemplari. Si tratta, dunque, di un documento rarissimo ed una copia si trova nella 'Biblioteca Civica' di Cosenza. Nella relazione del Buonafede sono citati due documenti storici. Si tratta delle lettere del ministro della polizia Del Carretto con cui si dispongono premi e ricompense, concesse dal re Ferdinando II, a tutti coloro che avessero preso parte ai conflitti ed avrebbero contribuito alla distruzione della "banda armata" . Nel documento del Dipartimento di Polizia n. 5176, datato 22 luglio 1844, al punto 4°, invece, si attesta che furono elargiti 2.000 ducati da ripartire tra gli abitanti di Castelsilano che si erano distinti nella cattura dei patrioti. Nel documento del Dipartimento di Polizia n. 3175, datato 22 luglio 1844, vengono accordate, tra le altre cose, delle decorazioni ad alcuni abitanti di Castelsilano: 'Croce di cavaliere del real ordine di Francesco I: Francesco Saverio Marasco, capo urbano di Casino, Francesco Caligiuri, sindaco del comune di Casino, Antonio Scalise, cancelliere comunale di Casino. 'Croce di argento del real ordine': Pasquale Girimonte del comune di Casino.

Francesco Rizza

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