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Termovalorizzatore di Gioia Tauro: Legambiente contraria al raddoppio.




Non solo un buon numero di cittadini ed Amministratori locali contro il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Scende, infatti, in campo anche la Legambiente regionale della presidente Anna Parretta secondo cui questa scelta, a vallata dalla Regione Calabria "è una scelta completamente errata, dissonante rispetto alle politiche ambientaliste e contraria ai principi dell’economia circolare e dello sviluppo ecosostenibile. Nessuna persona civile ed onesta - spiega la Parretta - vuole avere i rifiuti per le strade della Calabria, in nessuna stagione dell’anno e non solo d’estate quando dovrebbero arrivare i turisti, ma per realizzare davvero l’obiettivo la risposta non è bruciare i rifiuti con tutte le evidenti conseguenze su ambiente e salute, ma differenziarli e trasformarli da problema in risorsa, costruendo sul territorio gli impianti della filiera del riciclo”. Per la Legambiente regionale, "suscita sconcerto assistere al gap tra le dichiarazioni di principio e quanto poi l’Amministrazione regionale intende realizzare in concreto su alcuni territori. Una realistica visione del futuro della Calabria, che allo stato sembra mancare, non può che basarsi sulla normativa europea in materia di rifiuti e sugli obiettivi di contrasto alla crisi climatica nel rispetto dei vincoli posti dagli accordi di Parigi del 2015 e dal Green Deal Europeo per la riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera”. “Non si deve confondere - continua la nota stampa - il piano della manutenzione straordinaria dell’impianto e dei lavori di riefficientamento del termovalorizzatore ( o inceneritore) per adeguarlo alle migliori tecnologie disponibili e renderlo meno inquinante possibile, con il piano, ben diverso, del suo raddoppio. Dovrebbe apparire chiaro a tutti che il raddoppio del termovalorizzatore richiederebbe anni per la sua realizzazione, così contraddicendo la prospettiva di rappresentare la soluzione della perenne emergenza rifiuti e sottrarrebbe risorse alla vera priorità costituita dagli impianti di riciclaggio. Soprattutto, il raddoppio comporterebbe la necessità di alimentare il termovalorizzatore di rifiuti, sino a bruciare circa un terzo dell'intera produzione calabrese, andando in direzione opposta rispetto alla tutela ambientale, alla raccolta differenziata ed all’economia circolare basata sulla riduzione dei rifiuti, sul riuso e sul riciclo”.

Francesco Rizza

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