Sanità nell'Alto Marchesato, sindaci nei guai.

Un invito a "non sparare sulla Croce Rossa" ed ad approfondire, prima di parlare, le competenze relativamente al Covid. È questo l'appello che Annibale Parise, sindaco di Mesoraca, rivolge via social a chi lo invita ad un maggiore impegno contro la pandemia che, purtroppo, in questi giorni si è scatenata anche nel Marchesato crotonese. Se anche nei periodi di "bonaccia" la vita dei sindaci del Crotonese, per usare un eufemismo alvariano riferito ai pastori d'aspromonte, non è facile; particolarmente nei periodi critici è davvero complessa., Rivolgendosi direttamente ai propri concittadini, il sindaco Parise che per mestiere è infermiere e quindi, almeno per deformazione professionale, quando parla di sanità sa di cosa parla sottolinea come, rispetto al resto della Nazione, "la situazione è difficile per noi e per tutti i paesi del crotonese poichè l'Asp non riesce più a soddisfare la richiesta di tamponi molecolari e pertanto il tracciamento risulta difficile se non impossibile. Mi sono sempre impegnato con dovizia e come un buon padre di famiglia, mi sono sempre preso cura, ancora di più in questo momento, dei problemi di ogni singolo cittadino. Io e la mia Amministrazione siamo al sevizio, com'è giusto che sia, senza risparmiarci, 24 ore su 24 rispondendo alle richieste di ogni singolo cittadino. La realizzazione del centro vaccinale a Mesoraca, voluto fortemente e realizzato da questa Amministrazione comunale - aggiunge - ne è l'esempio e non è frutto del caso o di una banale intuizione del Sindaco, ma di una strategia messa in campo che ci sta consentendo di non avere conseguenze gravi a fronte dei molti positivi". In un altro passaggio del proprio comunicato ai Mesorachesi, Annibale Parise sottolinea come "il nostro modus operandi è sempre improntato al rispetto delle leggi e delle Istituzioni e pertanto, le mie e le nostre interlocuzioni, avvengono con gli Enti delegati dallo Stato e i loro più alti rappresentanti" ed aggiunge "non ho mai fatto scelte temendo l'impopolarità, ma avendo come unico interesse la tutela della mia comunità. Purtroppo chi sollecita interventi con ordinanze sindacali, non sa che con il decreto 19/2020 del 25 marzo 2020, i Sindaci non possiamo più emettere ordinanze che prevedono restrizioni più severe di quelle previste dal decreto governativo, infatti l’articolo 3, comma 2 recita: “I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza in contrasto con le misure statali, ne' eccedendo i limiti di oggetto cui al comma 1". Certo - aggiunge Parise - si sarebbero potuti intensificare i controlli ma purtroppo il Comune di Mesoraca ha in dotazione organica soltanto due vigli urbani che oltre al servizio di vigilanza, devono redigere e notificare i numerosi atti di quarantena e revoca, oltre alle varie incombenze. Avevamo in programma un ricco calendario di eventi e sono stati tutti annullati, così come sono stati annullati tutti gli eventi organizzati dai privati. Questo non è il momento di fare speculazione politica su una grave crisi sanitaria che coinvolge l'intera nazione, ma è il momento di stringerci come comunità e dimostrare ancora una volta il nostro grande senso civico". Difficoltà in ambito sanitario, non solo per i circa 100 casi di covid accertati, si registrano anche a Petilia Policastro dove, da troppo tempo ormai, latita nei week end il servizio di guardia medica. Dopo che nelle scorse settimane il Movimento Cristiano Lavoratori presieduto da Alberto Fico si era rivolto alle autorità competenti per chiedere maggiori servizi ed una analoga richiesta è arrivata dal sindaco Simone Saporito, in video conferenza, è arrivata al primo cittadino policastrese dal facente funzioni del dipartimento di prevenzione Pietro Luigi Brisenda e dal commissario dell'Asp Domenico Spirlì alla presenza del prefetto Maria Carolina Ippolito e dal presidente provinciale Sergio Ferrari. La risposta dell'Asp relativamente alla richiesta di più medici nella cittadina dell'alto Marchesato crotonese è stata quella di affancarla nella ricerca degli stessi medici segnalando medici in pensione o neo laureati disponibili a prestare lo stesso servizio.
Francesco Rizza