Rapporto ISTAT, Crotonese ancora ultima.
Qualora non ne avessimo la fotografia ben chiara davanti agli occhi, la conferma è arrivata negli scorsi giorni dalle colonne "Il Sole 24 Ore" che ha pubblicato l'ultima indagine dell'Istat relativa al 2020 ma evidentemente attuale anche per l'anno in corso. La provincia di Crotone è ancora ultima per economia e qualità della vita ed è quella da cui si emigra di più. Se si dovesse proseguire anche nei prossimi anni su questo trend numerosi dei Comuni del Marchesato saranno a rischio di spopolamento. Agli antipodi della graduatoria rispetto a Crotone è Trieste. Che fare? "In questa materia sono le Istituzioni - scrive Antonio Cerminara storico redattore de "Il Crotonese" bisettimanale che da poco più di 40 anni racconta il Marchesato - a dover mettere mano. Sono loro, ai più alti livelli, che dovrebbero chiedere scusa e, quindi come si suol dire, darsi una mossa, ma di rossori politici non se ne trova proprio traccia specie nelle campagne elettorali, quando i nomi più altisonanti della politica nazionale hanno la faccia tosta di venire a sfoggiare sorrisi a 32 denti. Una proposta - conclude Cerminara - noi l'avremmo: le classifiche noi, tutti gli abitanti della Provincia crotonese, una specie di concorso a premi naturalmente all'incontrario di Enti, personalità, Istituzioni che "brillano" per assenza". Senza strade, senza ferrovie, senza aeroporto. Senza collegamenti e senza servizi minimi neppure in sanità. Se i medici mancherebbero in tutt'Italia e nelle altre province calabresi da noi di più. L'azienda provinciale crotonese vorrebbe infatti pagare i dottori che dovrebbero fare guardia medica meno di quanto vengono pagati nelle altre province calabresi ed anche per questo è difficile trovarne. Il censimento della popolazione residente a dinamica demografica parla chiaro. Anche il Molise sta' un po' meglio di noi ed in Calabria nel 2020 si è registrato un calo di residenti pari all'1.8% il più alto a livello nazionale. Nel 2020 sono andati via dal Crotonese 33.509 persone. Nel 2019, infatti, il Crotonese registrava 171.486 persone che nel 2020 sono diventate 171.486. Dai dati provvisori per il 2021, sino allo scorso settembre, si attesta una variazione censuaria ancora in rosso: - 33.509 abitanti del Crotonese hanno cambiato residenza. Neppure gli Emigrati che, secondo la pubblicità fascio leghista, "assedierebbero" le nostre contrade rimangono nella nostra Regione sempre più una semplice terra di passaggio. Se nel 2019 erano 103.395 gli stranieri in Calabria, nel 2020 sono diventati 92.906. In questo ultimo scorcio temporale da presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha auspicato che il Governo intervenga nelle aree montane e depresse con i fondi del Psrr, non solo con opere infrastrutturali, ma anche a tutela dei servizi essenziali come i trasporti, l'istruzione ed i servizi sanitari. Credere che, altrimenti, Regioni come la Calabria possano uscire dal tunnel, anche quello dei desideri, rimane una pia ed irrealizzabile utopia. Ecco, però, che se la reazione ai dati dell'Istat non può che essere istituzionale una risposta non può che arrivare anche da quella società civile e quei giovani che in Calabria e nel Crotonese, non hanno più stimoli, sogni, prospettive ma neanche la voglia di reagire. Refrattari anche loro ad una situazione talmente incancrenita da sembrare immutabile. Evidente, come sottolineava Paolo Borsellino, la prima reazione necessaria sarebbe quella con la matita nei seggi elettorali, ma evidentemente, neppure qualche piazza piena di manifestanti farebbe davvero male, neppure in questo periodo di covid.
Francesco Rizza