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Più attenzione alla Rupa: Lo chiedono alcuni cittadini di Petilia Policastro.




Che fine ha fatto la fontana pubblica che prima dell'intervento di riqualificazione del 2010 era situata nel rione medievale della Rupa? In vero, da detti lavori sono passati 12 anni ma la domanda inizia a circolare almeno su Facebook, grazie ad un post di Giuseppe Luchetta, già funzionario comunale da qualche anno in pensione. "Non vorrei che qualcuno approfittando del suo ruolo in merito ai lavori - scrive Luchetta - se la sia portata a casa. Pertanto mi rivolgo all orgoglio dei petilini per andare a fondo alla vicenda, in modo da coinvolgere l amministrazione comunale, affinché faccia luce sulla sparizione. Sentendo in primis il Rup,e poi a finire la Direzione Lavori. Agiamo di gruppo al fine di recuperare un bene che se non ha gran valore economico, lo ha dal punto di vista sentimentale, ed evitare uno scippo gratuito ai Petilini". In poche ore il post ha ricevuto un buon numero di commenti e like, qualcuno ha ricordato un'altra fontanina pubblica che negli anni Ottanta sarebbe stata sottratta dalla vicina località Timpune e trasferita, secondo la vulgata in circolazione, a Guardavalle per adornare la villa di un Funzionario dello Stato. Nei prossimi giorni potrebbe fondarsi un comitato di cittadini per chiedere all'Ammnistrazione comunale di attivarsi per l'apertura di un'inchiesta sulla fontanina sottratta, ma anche di prendersi cura dell'intero quartiere da troppo tempo abbandonato al degrado più totale testimoniato, fra le altre cose, dai numerosi incendi che vi si sono svolti nei mesi scorsi in cui oltre a numerosi rifiuti abbandonati dai soliti incivili sono state danneggiate alcune abitazioni private abbandonate che ancora il Comune non è riuscito a mettere in sicurezza. Pensare che proprio nella Rupa esiste una grottalìa di interesse archeologo segnalato dallo storico Alberto Fico che un anno fa, il 21 ottobre 2021 aveva ottenuto un sopralluogo da parte dell'archeologia Rita Cicero e dell'architetto Giuseppe Nicoletti. Interpellata da Alberto Fico nello scorso mese di maggio, la dottoressa Stefania Argenti, responsabile per il Crotonese della stessa Sovrintendenza aveva ammesso che "il sito è interessante e dovrebbe essere oggetto di studi e approfondimenti. Di determinante importanza - continua la missiva - è stabilire chi sia il proprietario dell'immobile che deve porre in essere attività per conservare il bene. In questi giorni ho interpellato il Sindaco di Petilia e mi ha confermato che l'Amministrazione comunale ha già richiesto fondi per riqualificare l'intera area e si sta attivando per verificare chi sia legalmente proprietario dell'immobile in quanto la questione sembra essere di una certa complessità. Appena avremo riscontro di chi sia il legittimo proprietario - assicura l'Argenti - solleciteremo per porre in essere attività conservative immediate per scongiurare perdite di tracce storiche/artistiche di questi frammenti una volta comprovato il loro valore scientifico". Che sia arrivato il momento opportuno per una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni e della popolazione verso questo stupendo angolo del territorio policastrese?

Francesco Rizza

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