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Petilia Policastro ha celebrato, alla Sacra Spina, il secondo venerdì di marzo.




Nonostante l’impossibilità di celebrare la processione del. Calvario del Secondo Venerdì di Marzo a causa del covid, Petilia Policastro ha celebrato l’annuale appuntamento al Santuario della Sacra Spina ricordando il terremoto dell’8 marzo 1832. Nel piazzale antistante la chiesa, alla presenza di frate Alessandro superiore della Comunità delle 5 pietre, di padre Salvatore Cimino superiore dei Missionari Ardorini e di vari sacerdoti dell’Arcidiocesi, la Celebrazione eucaristica è stata presieduta da mons. Angelo Raffaele Panzetta arcivescovo di Crotone e Santa Severina che neppure quest’anno ha voluto mancare all’importante appuntamento di fede. Mentre a sua detta l’intera Arcidiocesi è pronta, a sua detta, a celebrare il prossimo anno i 500 anni dell’ arrivo della Sacra Spina nella cittadina dell’Alto Marchesato Crotonese, la popolazione petilina anche nel corso del novenario ha raggiunto prevalentemente a piedi il Santuario fraternizzando la Comunità regiliosa delle Cinque Pietre che con i suoi Frati e le sue Suore sono presenti dallo scorso mese di settembre a Petilia Policastro. La stessa Comunità, nonostante sia presente solo dallo scorso settembre è già riuscita ad inserirsi nel cuore della città per i numerosi momenti di spiritualità che si registrano nel Santuario finalmente ritornato ad essere un luogo di accoglienza. Ancora non iniziati, purtroppo, i lavori relativi alla ricollocazione al proprio posto nella chiesa della volta lignea del Cristoforo Santanna che dopo di essere stata restaurata da oltre un ventennio aspetta di essere ricollocata al proprio posto. Dopo che da un paio di anni è stata ristrutturata la copertura della chiesa, lo stesso lavoro è da tempo data per imminente anche perché la Sovrintendenza avrebbe anche reperito i fondi necessari all’intervento, l’ultimo tassello di un certosino lavoro di ristrutturazione iniziato alla vigilia del Giubileo del 2000 che ha riguardato fra le altre cose il rifacimento della scalinata e del piazzale antistante la chiesa, il cappellone in oro zecchino risalente al XVIII, la sacrestia in noce ritornata anch’essa al proprio splendore. Evidentemente, l’approssimarsi del cinquantenario dell’arrivo della Reliquia potrebbe essere una spinta in più per terminare questi lavori con un ulteriore sforzo richiesto all’Arcidiocesi responsabile del santuario, della Sovrintendenza delle Belle Arti e dell’Amministrazione comunale, presente alla celebrazione con il sindaco Simone Saporito ed il presidente del Consiglio comunale Ferdinando Militerno anche in rappresentanza della Amministrazione provinciale di cui è uno dei consiglieri delegati che affiancano il presidente Sergio Ferrari nella gestione dell’ente di secondo livello.

Francesco Rizza

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