Petilia, Mesoraca e Roccabernarda siano zona rossa. Lo chiedono i presidenti dei Consigli comunali.
Misure più stringenti e maggiori controlli per evitare il proliferare di nuovi contagi per Covid, istituendo specifiche "zone rosse" nei comuni di Petilia Policastro, Mesoraca e Roccabernarda. É qupanto chiedono alla prefetto di Crotone Carolina D'Ippolito ed al presidente della Regione Calabria i presidenti dei tre Consigli comunali Ferdinando Militerno, Teresa Ferrazzo e Antonio Piro.
A looro detta la situazione "è ancora più grave rispetto a quella ufficialmente documentata in quanto è saltato letteralmente il meccanismo del tracciamento dei contagi a causa dell'utilizzo sempre più diffuso dei tamponi rapidi 'fai da te' venduti in farmacia, che permettono la mancata denuncia all'autorità sanitaria dei positivi al Covid-19". Una situazione che, secondo Militerno, Ferrazzo e Piro, "porta all'Azienda sanitaria provinciale un carico di lavoro insostenibile con le risorse ad oggi a disposizione ed una conseguente insufficiente soddisfazione delle richieste di tampone molecolare per le quarantene fiduciarie attive". "Questo - aggiungono i presidenti dei Consigli comunali - ha creato un gap importante tra i numeri dei positivi rivelati dai test rapidi antigenici effettuati nelle predisposte sedi e quelli comunicati dall'Asp alle autorità comunali, generando maggiore confusione sui dati al fine di un'oggettiva valutazione della situazione sanitaria reale ed inficiando, di conseguenza, tutte le potenziali decisioni". Andava in questa direzione, nelle scorse settimane la richiesta della minoranza di Petilia Policastro di istituire una tenda triage su cui, però, da parte dell'Amministrazione comunale non è arrivata nessuna risposta.
Francesco Rizza