Petilia : c'era una volta la Rupa.

C'era una volta la Rupa che, a Petilia Policastro, oltre ad essere il primo agglomerato urbano risalente all'evo bizantino fino agli anni Settanta del Novecento pululava di residenti. Adesso, nell'indifferenza generale è abbandonato in un degrado urbanistico ed igienico sanitario sfuggito di mano a tutti. Le case pericolanti e quelle quasi completamente dirute, oramai, non si contano più e tutto è coperto da un manto alto di erbe e di rifiuti solido urbani che mettono a rischio la salute dei pochi cittadini, per lo più anziani o migranti, che ancora si ostinano ad abitarvi. Alcuni di loro avrebbero voluto disfarsi delle proprie abitazioni donandole all'Amministrazione comunale che, da quanto è dato sapere, le rifiuta; con la giustificazione che sta per essere avviato un mega progetto di riqualificazione di cui, però, nessuno sa nulla e non ce n'è traccia neppure nell'albo pretorio. Su alcune altre abitazioni quasi completamente distrutte da alcuni incendi, non si è andati oltre ad alcune ordinanze con cui si è intimato ai proprietari di metterle in sicurezza, ma nonostante dalle stesse siano passati più mesi, non è accaduto nulla.

Con l'innalzamento delle temperature, considerato che fra i rifiuti solido urbani ci sono anche rifiuti di generi alimentari che qualche cittadino indisciplinato avrebbe dovuto conferire nell'umido nei giorni prestabiliti nella raccolta differenziata, la situazione igienico sanitaria potrebbe aumentare e, probabilmente, qualcuno penserà a dargli fuoco come già accaduto negli scorsi anni. Altrettanto preoccupante, anche se meno pericolosa, la situazione degli ingombranti la cui raccolta non avviene da una decina di mesi, con l'isola ecologica ormai in disuso. Speriamo non verranno incendiati pure loro, altrimenti le fiamme potrebbero diventare, veramente, pericoloso. Completamente inriconoscibile la balconata che si affaccia verso il Santuario della Sacra Spina. In vero, intorno ad essa sono rimasti delle case quasi del tutto fatiscenti e semi dirute non è mai entrata nella simpatia della popolazione ed oltre alle erbe lasciate alte, qualcuno ha pensato di smontarsi i lampioni, trasferiti in qualche giardino intorno a qualche villetta dove, effettivamente, saranno diventati veramente utili in un'anomia generalizzata che, ormai, neppure un esercito di sceriffi potrebbe fronteggiare.
Francesco Rizza