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Petilia : anomia urbanistica pure al Cimitero.





Sarà la fretta di avere velocemente loculi a disposizione, ma anche il Camposanto si stà adeguando all'anomia urbanistica tipica di Petilia Policastro. Costruito a gradoni in una zona panoramica della Cittadina dell'alto Marchesato crotonese, inglobando quello che era il convento di Sant'Antonio dei Minori Conventuali, il Cimitero petilino ha a lungo avuto un aspetto dignitoso, anche rispetto a quelli del Circondario. Fanno, invece, discutere almeno dal punto di vista architettonico i nuovi loculi che, apparentemente, stanno sorgendo senza una progettazione preventiva, occupando semplicemente ogni spazio libero. In vero, una soluzione alternativa al disordine che sta crescendo nella ultime settimane ci sarebbe: la progettazione e l'avvio della realizzazione di una nuova area cimiteriale nel terreno acquistato dalla precedente Amministrazione comunale negli uliveti antistanti lo stesso Cimitero.




Nella stessa area, sino ad oggi inutilizzata, potrebbe sorgere una nuova area cimiteriale e si potrebbe sopperire alla necessità di nuovi locoli anche nel rispetto di quell'estetica che, da più decenni, sembra non avere più diritto di residenza a Petilia Policastro. Allo stesso modo, non si capisce come mai gli attuali Amministratori e gli Uffici competenti non si prendano cura della strada della Tracca che, costruita in un periodo in cui Petilia era completamente isolata con alcuni fondi della Protezione Civile, aveva dato sollievo alla viabilità provinciale. Sino alle settimane scorse, i precedenti Amministratori ed i tecnici che avevano realizzato il nuovo percorso hanno subìto, dopo una denuncia anonima, un processo in cui si metteva in discussione la legittimità della costruzione della nuova strada. Però, adesso che i rinviati a giudizio, sono stati assolti "perché anche se la nuova strada ricadrebbe in un area demaniale, non capisce perché le Istituzioni non debbano metterci mano. Le opere pubbliche, in una realtà normale, sono di tutti ed una volta realizzate andrebbero conservate e migliorate a prescindere dal colore politico dell'Amministrazione che le ha progettate. La lotta politica, se proprio se ne sente il bisogno anche in una realtà difficile come quella petilina, andrebbe fatta su altri piani; garantendo i diritti minimi della popolazione.

Francesco Rizza

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