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Pagliarelle : vandalizzata la "pietra di inciampo" in onore di Lea Garofalo.

Aggiornamento: 3 ott 2022



Ancora a distanza di più lustri dal suo omicidio, anche il solo nome di Lea Garofalo continua a fare paura a Pagliarelle. Nella serata del 2 ottobre, mentre a Petilia Policastro si svolgeva la processione della Madonna del Rosario, qualche "guappo di cartone", di quelli cioè che amano agire nel nascondimento,ha vandalizzata la pietra di inciampo che, in sua memoria, era stata posta dall'associazione "Progetto di Vita" fondata da Adriana Colacicco e Gerardo Gatti. A dare la notizia sui social il giornalista Paolo De Chiara autore del libro "il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la 'ndrangheta" e che da anni segue la storia della collaboratrice di giustizia uccisa e sciolta nell' acido dal compagno Carlo Cosco. " Vigliacchi. Siete dei vigliacchi - ha scritto sul proprio blog - Noi facciamo sempre i nomi e i cognomi. Voi agite come meglio sapete fare. Nell'ombra, perché avete paura delle persone perbene. E il nome di Lea Garofalo fa ancora paura. Tremate davanti a questa donna che ha messo le cose in chiaro. Una volta per tutte. L'episodio vergognoso è accaduto qualche ora fa. Avete bruciato il suo corpo, volevate cancellare la sua memoria. Non ci siete riusciti e non ci riuscirete. Il prossimo novembre saremo presenti a Pagliarelle e a Petilia Policastro con la prima edizione del Premio Nazionale intitolato a Lea Garofalo. Insieme a noi ci saranno tanti personaggi che rappresentano le istituzioni sane di questo Paese, insieme agli studenti e a tutte le persone perbene di tutta Italia. Venite a trovarci, vi accoglieremo con tutti gli onori. Fate pena!" A Petilia dove atti di bullismo si sono già registrati nelle scuole secondarie di primo grado come a Pagliarelle che aspetta ancora la fine del processo Eleo contro la locale di 'ntrangata di cui anche le Istituzioni parlano poco anche in occasione di manifestazioni antimafia e pro legalità è arrivato, a nostro parere, il momento di una reazione forte. A cura, magari, della società civile, delle agenzie educative e dell' associazionismo che dopo il covid non hanno ripreso a pieno le proprie attività.

Francesco Rizza

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