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Olimpio Talarico e "Cosa Resterà dei Nostri Amori" ospiti a Petilia il 10 novembre.





Tutto pronto, a Petilia Policastro, per la presentazione di "Cosa Rimane Dei Nostri Amori" romanzo fra i più noti di Olimpio Talarico che, un gruppo di lettori ed amici dello stesso autore, ha deciso di presentare giovedì 10 novembre alle 17,30 presso la Biblioteca cittadina ospitata nella Casa della Cultura di via Mercato. Per lo Scrittore caccurese, da lustri insegnante di Materie letterarie in provincia di Bergamo e fra i responsabili del "Premio Caccuri" la presentazione a Petilia è quasi un ritorno a casa non solo per la vicinanza geografica fra Petilia e Caccuri, ma anche perché all'inizio della propria carriera di docente Olimpio Talarico ha insegnato nello Scientifico policastrese "Raffaele Lombardi Satriani". Quella raccontata nel romanzo è una tipica storia di Paese: Il 19 marzo 1964 nel borgo calabrese di Caccuri si festeggia San Giuseppe. Mentre Jacopo Jaconis, musicista e autore di colonne sonore, è a pranzo con la famiglia, un ragazzo, Saverio Marrapodi, viene trovato sgozzato in campagna a pochi chilometri dal paese. In un'abitazione lì vicino c'è anche il corpo senza vita di una vecchia e strana zitella, Ermelinda Guzzo, colpita a morte da un unico colpo di arma da fuoco. Mentre del corpo della fidanzata di Saverio, Silvia Spadafora, non si saprà nulla per molti anni. Il prete di Caccuri, don Marcello Poli, accusa degli omicidi il padre di Jacopo, ex preside del paese e amante della letteratura, una passione quasi maniacale trasmessa ai figli. Jacopo sarà così coinvolto suo malgrado in una lunghissima indagine per scagionare il padre dalle accuse, avendo come unico alleato il maresciallo Nisticò, anch'egli convinto dell'estraneità di Amilcare Jaconis. Sarà per il protagonista uno svelamento lento ma doloroso, che avverrà attraverso confessioni, indizi e tracce lasciati fra i libri, sullo sfondo di un paese che è sempre protagonista, silenzioso e ingombrante. La presentazione del romanzo, può essere interpretato come un motivo di speranza, sia perché la sua realizzazione è stata lungamente rinviata a causa del Covid, ma anche per l'attenzione almeno da una parte della popolazione cittadina verso il mondo della lettura. La Biblioteca comunale "Antonino Cosco" è fra le prime Biblioteche della provincia di Crotone ad essere istituita ed iscritto al Sistema Bibliotecario Vibonese, ma attualmente quasi abbandonata a sé stessa e chiusa a causa del pensionamento nel 2017 del bibliotecario che l'aveva istituita, ma anche perché ad inizio legislatura l'attuale Amministrazione comunale ha deciso di rescindere la convenzione con cui era stata affidata ad una Associazione di volontariato cittadina che era riuscita per un paio di anni se ne era presa cura organizzando qualche iniziativa culturale come la rassegna letteraria "Il Giugno Policastrese del Libro ", l'organizzazione del corso online della rete nazionale "Nati Per Leggere" che ha formato gratuitamente alcuni volontari che potrebbero iniziare le proprie attività nella Cittadina dell’Alto Marchesato Crotonese e collaborando con gli uffici comunali nell'implemento della dotazione libraria con la partecipazione al "Decreto Franceschini" che ha consentito l'acquisto di un buon numero di libri molti dei quali per la sezione della Letteratura per l'infanzia sono ad allora poco presente negli scaffali della "Casa della Cultura" policastrese.

Francesco Rizza

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