Mesoraca: il 18 febbraio gli studenti del Raffaele Lombardi Satriani inconteranno Olimpio Talarico.

Giorno 18 febbraio 2022, presso l'Auditorium del plesso di Mesoraca dell'istituto scolastico "Raffaele Lombardi Satriani", alcune classi delle tre sedi del nostro Liceo (3A sede di Petilia Policastro; 3A, 3D, 4C sede di Mesoraca; 4D sede di Cotronei) incontreranno l'affermato autore calabrese Olimpio Talarico, tra gli organizzatori dell'ormai famoso Premio letterario Caccuri, per condividere emozioni, suggestioni, riflessioni sul suo bellissimo romanzo “Cosa rimane dei nostri amori”, presente al Premio Strega 2020. L'incontro sarà curato dai docenti Valentina Arnone, Francesco Grano, Caterina Grimaldi, Teresa Guarascio. "Una penna sottile e solare, anche quando descrive le penombre e i colori della nostra terra", scrive dell'autore il giornalista (già parlamentare) Franco Laratta, "con gli odori che diventano protagonisti. Si tratta di una 'storia meridionale' il cui protagonista è Caccuri, un borgo calabrese che è un piccolo scrigno di ricchezze contrastanti, di asprezze e dolcezze insieme. Con i suoi odori, i suoi sapori, i suoi colori". Ferruccio de Bortoli così si esprime in merito al romanzo: "Le province, i borghi nascosti e sconosciuti, i non-centri del nostro Paese dove il tempo scorre in modo diverso e la vita sembra non accadere. Sono queste le nuove grandi protagoniste della narrativa italiana degli ultimi anni, luoghi in apparenza silenziosi ma dove il vissuto dei personaggi fa un rumore assordante. È quella di Caccuri, quella di una Calabria genuina e inedita la provincia che Olimpio Talarico mette in scena tra le pagine di Cosa rimane dei nostri amori, raccontando l’intenso legame tra il borgo crotonese e le storie dei suoi abitanti. Un senso di repulsione e avvicinamento necessario caratterizza questo legame, un legame che ogni lettore riconosce come proprio. Un rapporto denso di amore-odio conduce chi legge a capire il senso del profondo radicamento nei confronti della propria terra, indiscutibile presupposto alla vita di tutti. Il pretesto per indagare questo particolare legame è dato da un crudo fatto di cronaca nera, che getta sulle più strette relazioni del protagonista una pesante ombra di sospetto. Il merito di Olimpio Talarico è quello di far scoprire ai lettori il proprio passato mentre li conduce tra le strade una Caccuri forte e cruda, calandoli in una lingua complessa e intrisa di termini dialettali. Ed è proprio quando chi legge sarà entrato nel seducente dipanarsi della trama e avrà scoperto i più spietati atti che un uomo è in grado di compiere, che Talarico obbligherà tutti noi a interrogarci: 'E se fossi io?'”.