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Luigi Concio: "no alla cementificazione della Rupa".





"Cementificare la Rupa significa perdere un pezzo della nostra storia e della nostra identità". Lo afferma Luigi Conco, da lustri presidente della "Legambiente Valle Tacina" e docente di Scienze Naturali nelle Scuole superiori che, durante il proprio insegnamento presso lo Scientifico "Raffaele Lombardi Satriani" ha portato la stessa scuola superiore alla ribalta avvicinando i propri studenti alle tematiche ambientali, sensibilizzandoli attraverso una pluralità di iniziative ambientali. L'intervento contestato da Luigi Concio è finanziamento dalla regione Calabria per la mitigazione del dissesto idrogeologico, ma agli occhi di Concio appare eccessivo. "Il mantello - scrive il presidente di Legambiente - ho saputo che è una geostuoia "antierosione", era necessaria ? Viste le buone caratteristiche meccaniche, poco erodibile in tempi umani. Penso che sia abbastanza costosa, struttura "artificiale" e impattante dal punto di vista estetico. Mi chiedo, fine a torto, le risorse potevano essere utilizzate in altre aree, visto che siamo in presenza di un territorio a diffuso dissesto idrogeologico". A detta di Concio "l'ntervento che interessa la caratteristica rupe su cui sorge il centro storico di Petilia Policastro, mi lascia perplesso e origina una certa angoscia. Mettere in “sicurezza” come mi è stato detto. Non ho idea della natura di quel "mantello", ma se significa cementificare, in un territorio già ampiamente cementificato, quando occorrono interventi di rinaturalizzazione. Non conosco gli studi geologici che stanno alla base dell’intervento, ma siamo in presenza di un conglomerato ben cementato, con buone caratteristiche fisico-meccaniche, che ha resistito per millenni. Il rischio legato ad eventuali crolli è abbastanza basso, alla base non troviamo case, strade".

Francesco Rizza

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