Leo Barberio : nessuno spazio nel Pd crotonese per la conservazione: "Il 9%non ci basta".

A detta di Leo Barberio, segretario della federazione provinciale del Pd Crotonese, nello stesso partito esisterebbe una corrente dedicata alla "conservazione" cui non vanno proprio giù le novità con cui negli ultimi mesi si sta' tentando di rivitalizzare lo stesso partito nel Crotonese. Questo è, almeno, il senso di un comunicato stampa diffuso via social, relativamente ad alcune polemiche che si sono registrate nello stesso partito nelle ultime settimane. A sua detta, "si sta alzando un grande polverone con l’unico scopo di danneggiare l’immagine del PD e dei suoi tesserati crotonesi. L’obiettivo è screditare l’operato di una federazione che, in pochi mesi, ha riattivato 14 circoli provinciali dopo anni di assenza sui territori per seguire i soliti personalismi di una sparuta minoranza che rappresenta solo ed esclusivamente sé stessa. In quattro mesi di lavoro -aggiunge -abbiamo riaperto una discussione dal basso, con i circoli, a cui queste persone non hanno deciso di partecipare. E, intendo precisare, che tale polemica non arriva da tutto quel movimento definito “30%”, con il quale ho interloquito e sempre interloquirò, ma da una sparuta minoranza il cui unico vanto è stato quello di portare il PD di Crotone al 9% nelle loro ultime performance". Secondo Barberio, "la nuova Federazione di Crotone decide ascoltando i segretari delle sezioni e i sindaci (quelli che intendono discutere e non imporre decisioni); non segue le vecchie logiche di privilegio. La verità è che oggi le decisioni non si prendono nei bar, in convivi composti da pochi “eletti”, ma nelle nostre sezioni dove c’è un dialogo vero tra tutti quelli che vogliono partecipare decidendo, come in tutti le forze politiche, a maggioranza laddove non si trova l’unanimità. Quello del confronto è lo stesso metodo che abbiamo utilizzando per scegliere una rosa di nomi che meglio rappresentino il nostro territorio. Lo abbiamo fatto in circa 48 ore (questi erano i tempi richiesti) insieme a 6 sindaci, 14 segretari di circolo, 10/13 della segretaria provinciale e tutti i dirigenti più esposti (anche tra quelli che si auto definisco 30%.) oltre che in una riunione del circolo del capoluogo allargata a tutti i dirigenti provinciali residenti in città. Da qui è nata una lista di nomi, scelti quasi tutti all’unanimità, che sono stati consegnati al segretario regionale Nicola Irto (Mi chiedo come siano state decise le candidature del nostro collegio nel 2018, alle regionali del 2020, e alla sciagurata vicenda delle comunali 2020). Ora i nomi sono a Roma nelle mani del segretario Irto e della segreteria nazionale guidata da Enrico Letta, sicuri che saranno scelte persone che vivono il territorio e ne conoscono i problemi che noi stiamo trattando da quattro mesi: statale 106, di aeroporto, di ferrovia ionica, di sanità, di acqua e di rifiuti". In un particolare momento storico in cui sono ritormati attuali varie problematicità della Provincia, per Barberio, "non c’è spazio per personalismi, il Pd sta costruendo una visione del territorio ed ha bisogno di tutti. Serve un coinvolgimento ampio che faccia vedere un progetto che includa tutti e dove tutti si sentono responsabili e fautori del proprio destino. Non siamo più disposti ad essere comparse in una sceneggiatura studiata a tavolino per proporre avanzamenti di carriera politica personali di qualcuno. Ringrazio i tanti tesserati - conclude -che in questi giorni mi hanno chiesto di non piegare la testa ai soliti e di guardare alle piccole comunità della nostra provincia dimostrando piena fiducia nella figura del segretario regionale che ha già dimostrato di tutelare gli interessi dei calabresi in tempi non sospetti. Sono loro la vera anima della comunità democratica, lo sono ora, lo saranno sempre".
Francesco Rizza