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Istituzioni interessate alla riapertura del Castello crotonese? Nuova lettera aperta.




Perdurando la chiusura del Castello crotonese "Carlo V" da circa quattro e non avendo avuto le risposte che si sarebbero aspettati dalle Istruzioni, Linda Monte, Filippo Sestito, Roberto Carta ed Antonio Iritale anche a nome dei cittadini che appoggiano la loro protesta condividendo la necessità di riavere aperto il maniero pitagorico, si sono rivolti con una lettera aperta al Prefetto Maria Carolina Ippolito, al Procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia ed al sindaco Vincenzo Voce. "Sono ormai trascorsi quasi quattro anni dalla chiusura del Castello "Carlo V" di Crotone - si legge nella nota - disposta con ordinanza n. 32 del 5 aprile 2018 dell’allora sindaco di Crotone Ugo Pugliese ed è da quella data che ai cittadini ed ai turisti della nostra città è preclusa la possibilità di accedere ai servizi culturali fruibili all’interno del monumento, in particolare la biblioteca comunale ed il museo civico, nonostante ci siano le condizioni per una parziale riapertura. L’interdizione all’accesso pubblico era stata motivata dall’esito di alcune indagini radiometriche che avevano evidenziato valori anomali di radioattività ambientale derivanti dalla presenza di meta silicati contenenti "Tenorm". Le successive rilevazioni ed indagini eseguite, tuttavia, hanno accertato che la sede della biblioteca e del museo civico, come altri parti del Castello, non fossero contaminate ma nonostante queste comunicazioni, gli enti preposti non hanno operato per la riapertura parziale del monumento simbolo della nostra città. Dopo continue sollecitazioni da parte del comitato "Antica Kroton" - si ricorda nella lettera - nel maggio 2021, la Prefettura di Crotone a seguito di un apposito incontro, demandava al Comune di Crotone l’effettuazione di sopralluoghi tecnici radiometrici per la valutazione del rischio radiologico per la popolazione e la nomina di un esperto qualificato per la redazione di una relazione tecnica in seguito alle quali si sarebbe potuto decidere in merito alla riapertura". In un altro passaggio della lettera aperta, Linda Monte, Filippo Sestito, Roberto Carta ed Antonio Iritale ricordano che "circa un'anno addietro, nel mese di luglio 2021, abbiamo inoltrato un formale esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone per la mancata riapertura di una parte del Castello di Crotone sede di servizi culturali, rappresentando l’operato della Prefettura e riepilogando i passaggi salienti dell’intera vicenda senza avere, ancora oggi, alcun riscontro. Riteniamo che la vicenda della chiusura del Castello sia in palese contrasto con i diritti dei cittadini e siamo esterrefatti dal silenzio assordante dell’Amministrazione comunale, della Prefettura e della stessa Procura della Repubblica dai quali, di fatto, non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta". Effettivamente, con la stagione turistica alle porte, mentre negli scorsi giorni una nave crociera è già approdata nel porto pitagorico, la perdurante chiusura del Castello è una pecca che dovrebbe quanto meno provocare preoccupazione alle Istituzioni crotonesi. Desta, inoltre, fastidio che ai quattro cittadini che esprimono una necessità "pubblica" non sia arrivata da parte degli Organismi dello Stato nessuna risposta. Ne di assenso e ne di dissenso. Effettivamente, in un territorio come quello dell'intero Marchesato dove negli ultimi anni la politica è riuscita a dare il meglio di sé, agli occhi delle Istituzioni preoccuparsi di turismo e cultura può sembrare un'esuberanza di scarso valore. Le priorità di certi ambienti, infatti, sono ben altre.

Francesco Rizza







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