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Imbrattata a Crotone, la sede dell'Arci.





A qualcuno, che ama operare nel torbido dove esprime vigliaccamente il proprio pensiero, l'impegno dell'Arci crotonese impegnato nella difesa dei migranti ed ultimamente nella ferma condanna del naufragio di Cutro non piace. Sarà stato questo il motivo per il quale le nura esterne della sede della stessa Associazione sono state imbrattare con dell'inchiostro. È Filippo Sestito, della segreteria nazionale dell'Arci Aps a stigmatizzare l'accaduto. "Nella mattina del 1 giugno abbiamo rinvenuto sulla facciata ed all’ingresso dello stabile in cui ha sede l’Arci di Crotone una scritta che accusa l’associazione di lucrare sui migranti, accompagnata da simboli che fanno riferimento alla galassia anarchica con sigle provinciali CZ e PA. Non sappiamo da quale ambiente “politico” provenga questo attacco ma siamo certi e sicuri che sia maturato in ambienti fortemente degradati, politicamente e culturalmente, nei quali purtroppo siamo immersi tutti quanti ma ai quali continueremo ad opporci con le pratiche della democrazia e con la forza della cultura.. Nel condannare fermamente questo vile gesto ci impegneremo ancora di più contro questa deriva fatta di violenza verbale e di ignoranza, ci impegneremo ancor di più nella difesa dei diritti di tutti, non solo dei migranti, e lo faremo apertamente come abbiamo sempre fatto a differenza di quanti agiscono e tramano nell’ombra, come i delinquenti, in perfetto stile mafioso". Senza fondamento l'accusa di lucrare sui migranti, considerato che su questo tema, l'Arci di Crotone non gestisce sui migranti nessun progetto finanziato dallo Stato, esprimendo prevalentemente il proprio pensiero sui social network e sui giornali. Attività che, ovviamente, continuerà a fare nonostante il vile gesto.

Francesco Rizza

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