Giornata nazionale antimafia di "Libera" : Petilia città del "Coraggio Femminile" tace.

Un rosso e lungo "Rosario di Sangue" in queste ore sta affratellando di consapevolezza e impegno numerose piazze italiane e calabresi in questo primo giorno di primavera che da anni "Libera" dedica alle vittime di mafia,per mantenerne vivo il ricordo e stimolando particolarmente le nuove generazioni, affinché nefandezze di questo genere non abbiano più a compiersi in questa martoriata Calabria. Mentre la giornata nazionale è in svolgimento a Napoli, in numerosi Centri calabresi sta risuonando, insieme agli slogans degli studenti, la voce di don Luigi Ciotti, sacerdote piemontese di origini calabresi, da lustri impegnato con coraggio contro la mafia e quella "mafiosità" che della mafia è ancora più pericolosa. Ora che il covid fa meno paura e la guerra in Ucraina, riuscita a farci dividere nuovamente il mondo fa "buoni" e "cattivi", è comunque abbastanza lontana da non farci fisicamente paura; almeno per un giorno la Calabria si trova nelle piazze a manifestare contro il suo "cancro" più brutto. A Gerocarne, in piazza Giovanni Paolo II, l'appuntamento è iniziato alle 10. "Questa iniziativa – ha annunciato il coordinamento di "Libera" per la Provincia di Vibo– deve accendere i riflettori affinché il territorio si senta meno periferia rispetto alla necessità di una presenza forte dello Stato e non solo. Dobbiamo aprire e creare percorsi di impegno, coinvolgendo tutte le realtà sociali presenti nel territorio, dalle scuole alla parrocchia. Noi vogliamo essere un impulso per restituire un protagonismo di legalità e di libertà a chi vive in questo contesto". L'elenco delle oltre 1000 vittime calabresi di mafia sarà letto anche nel "Parco della Biodiversità" di Catanzaro, mentre altri tre appuntamenti sono in svolgimento in provincia di Reggio Calabria. A Cittanova, per esempio, è in svolgimento una riflessione degli studenti dello Scientifico "Guerrisi", in cui gli studenti si confronteranno con le testimonianze di alcuni familiari di vittime innocenti della ‘ndrangheta. Al Parco della Liberazione di Polistena, verrà invece installata la nuova stele e deposta la corona in memoria di tutte le vittime innocenti delle mafie. "Il 21 marzo – ha scritto in una nota il vicesindaco Giuseppe Politanò – è la memoria collettiva di un Paese che riconosce la sua stessa storia nelle storie delle vittime innocenti delle mafie. È lo spazio e il tempo della commemorazione e dell’impegno, del dolore e della responsabilità, della solitudine e delle comunità. Le Istituzioni hanno il dovere morale di veicolare messaggi chiari alle comunità. Insegnamenti fatti di azioni e comportamenti limpidi di denuncia e di distanza da fenomeni criminali e mafiosi. Nelle Istituzioni e in politica non può esserci spazio alcuno per ambiguità. La lotta alle mafie deve essere presupposto e fine ultimo di ogni azione tesa al miglioramento della qualità della vita dei cittadini". A Crotone, intanto, i coniugi Giovanni e Francesca non si sono ancora consolati, e forse non lo faranno mai, alla morte del loro piccolo Gabriele "Dodò" morto che non aveva neppure 10 anni, colpito da un proiettile che non era indirizzato a lui mentre giocava con alcuni coetanei in un campo di calcetto. La storia di "Dodò", grazie alla penna di Bruno Palermo, giornalista, docente e membro di "Libera" è diventato il libro "Al Posto Sbagliato. Storie di bambini vittime di mafia" presentato in numerose scuole superiori ed una rappresentazione teatrale grazie al riadattamento di Francesco Pupa che il e aprile calcherà le scene della crotonese sala "Raimondi". Nessuna iniziativa ufficiale, purtroppo, è stata organizzata a Petilia Policastro. Nella cittadina dell'Alto Marchesato Marchesato Crotonese, che negli scorsi lustri ha registrato una feroce faida, vari omicidi ed irrisolti casi di lupara bianca, l'appuntamento di oggi sembra passerà inosservato. Eppure motivi per riflettere e ribellarsi ce ne sarebbero molti come l'inchiesta di un paio di anni "Eolo" che prossima ad arrivare in Tribunale, grazie al lavoro del pm Nicola Gratteri, avrebbe fatto luce su fatti e misfatti cittadini non ha ricevuto fino ad oggi l'attenzione dell'attuale Amministrazione comunale che, per la prima volta nella storia cittadina, negli scorsi giorni si è costituita parte civile in un processo contro reati amministrativi che, nelle prossime settimane, dovranno essere provati aule giudiziarie. Eppure gli ultimi anni, la stessa cittadina ha registrato un risveglio sociale e civile sulla 'ntrangata registrando, nel maggio 2014, l' indimenticabile visita di don Luigi Ciotti. Contestualmente, la città di Petilia è stata dichiarata in Consiglio comunale "Città del Coraggio Femminile" in memoria di Lea Garofalo e di altre vittime cui sono state dedicate sei edizioni della "Giornata del Coraggio Femminile" con le quali, su impulso dell'ex sindaco Amedeo Nicolazzi e delle sue Amministrazioni, Petilia è stata ospitata per la stessa iniziativa nelle nelle pagine di importanti quotidiani, non solo regionali. Nell'attuale silenzio istituzionale sulla mafia, purtroppo, la paura del covid riteniamo, purtroppo, c' entri poco.
Francesco Rizza