Ennesima tragedia del mare nello Jonio crotonese. Si temono oltre 100 morti.
Aggiornamento: 27 feb

Sono oltre 60 i cadaveri recuperati nello Jonio di Stecato di Cutro, in provincia di Crotone, ma il loro numero è purtroppo destinato advaumentare, a margine dell'ennesimo naufragio svoltosi nella notte fra il 25 e 26 febbraio. Dall'ultimo dispaccio dell'Ansa sarebbero, invece, oltre 80 i sopravvissuti distribuiti presso il Cara di Isola Capo Rizzuto e l'ospedale civile di Crotone: l'unico della Provincia crotonese. Scenario della tragedia, la splendida spiaggia di Stecato di Cutro cittadina prevalentemente agricola, con moltissimi emigrati nel Nord d'Italia gran parte dei quali impegnati nell' edilizia in Emilia, che si appresta a vivere, nei prossimi mesi, la festa settennale del Crocefisso di Cutro: monumento nazionale opera seicentesca del francescano frà Umile da Petralia. Come abbia fatto la Lega di Salvini a diventare uno dei partiti più votati in questo scenario ed in quel Crotonese un tempo conosciuto come la "Leningrado del Sud" è un fatto sociologico che, davvero, non si riesce a capire. Come inspiegabile è anche quel sentimento di indifferenza o di fastidio verso gli Immigrati che, purtroppo, inizia a prendere piede in percentuali sempre più crescenti della popolazione. Sull barcone che si è ribaltato anche a causa del forte vento di scirocco, ancora non possibile capire con precisione quante persone si trovavano. Il loro numero sarebbe compreso fra i 150 ed i 200. Tutti provenienienti dalla Turchia e dalla Siria: Nazioni che, oltre dal violento terremoto che da più giorni furoreggia anche nei mass media, sono violentate da anni di una guerra di cui i giornali e l'Occidente parlano poco. Dall'ultimo dispaccio dell'Ansa sarebbero oltre 80 i sopravvissuti alla catastrofe, attualmente distribuiti presso il Cara di Isola Capo Rizzuto e l'Ospedale civile di Crotone. Fra le prime Associazioni a prendere posizione sul tragico evento L'Anpi del presidente regionale Mario Vallone che scrive che quella di Cutro è "una tragedia terribile e dolorosa, neonati donne e uomini annegati sulle coste del mare di Crotone. Non si conosce il numero dei morti ma si parla anche tanti dispersi. Ancora una volta assistiamo alla morte di esseri umani in cerca di una vita migliore. Rifletta la politica, lo faccia il Governo con le sue direttive disumane sui soccorsi, sulle Ong, sull'accoglienza diventata un miraggio per tantissimi migranti. L'Anpi della Calabria esprime vicinanza e solidarietà mettendosi a disposizione per quanto di utile sarà necessario". Gli fa eco l'Anpi provinciale che "prova indignazione e dolore dinnanzi all'ennesima strage degli sbarchi e continua a manifestare grande disprezzo rispetto a politiche che sono di chiusura sui temi del l'accoglienza e tendono ad omettere responsabilità su politiche missive in paesi anche di provenienza delle stesse vittime, la cui tutela è lasciata di fatto nelle mani di associazioni e Onlus".Alle parole si aggiungono, per fortuna, i fatti. "Mi arrivano - scrive Giusy Acri responsabile dell'Anpi di Crotone - richieste di aiuti urgenti presso l'ospedale di Crotone. Servirebbero bagni schiuma, anche delicati, per bambini che pare siano pieni di petrolio e nafta che si fa' fatica a mantenere via insieme a vestiti per bimbi di tutte le età". Su queste necessità la stessa Anpi si è già messa in moto. Fra i primi ad esprimere la propria solidarietà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sollecita "un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico". È altrettanto indispensabile - aggiunge Mattarella - che l'Ue assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie". Su un altro piano, invece, la posizione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, pur esprimendo la propria amarezza per l'accaduto, aggiunge come, a suo parere, "si commenta da sé l'azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l'illusione di un'immigrazione senza regole". Da parte sua, In un comunicato stampa, Sergio Ferrari, presidente della provincia di Crotone, esprime "profondo dolore, rabbia e tristezza sono i sentimenti che pervadono in queste ore i cuori di tutti noi. Il naufragio dell’imbarcazione con a bordo oltre 180 persone, uomini, donne e bambini ed un bilancio, provvisorio, di oltre 40 vittime, tra cui neonati e bambini, ed un centinaio di dispersi, ci restituisce la portata di un’immensa e straziante tragedia".
Francesco Rizza