Cutro : I Minori lasciano il santuario del Santissimo Crocifisso.

Dopo il convento del Carmine di Crotone città, anche il millenario santuario del Santissimo Crocifisso di Cutro sarà lasciato dai Francescani Minori dopo circa 500 anni e toccherà a mons. Michele Arcangelo Panzetta, arcivescovo di Crotone e Santa Severina nominare un parroco diocesano. Alla vigilia della festa del Santissimo Crocifisso, una delle due sculture del beato Umile da Petralia nell'Arcidiocesi crotonese, la comunicazione alla popolazione è arrivata direttamente dalla Comunità minorica di Calabria, guidata da padre Mario Chiarello. Ultima presenza minorica in Provincia rimane quella del santuario dell'Ecce Homo di Mesoraca. "Con dolore e sofferenza grandeabbiamo deciso di concludere il nostro stare in mezzo a voi". La decisione è stata annunciata proprio alla vigilia della festa ed ha colto di sorpresa tutti i fedeli. Così nel corso della messa per la festa del Santissimo Crocifisso celebrata il 3 maggio, sulla parete del santuario è apparso uno striscione 'Cutro è i suoi frati' a significare che la comunità non esiste senza i frati che sono qui da 430 anni: è un segnale di affetto verso i Frati minori, un appello a rimanere. L'annuncio della chiusura della casa dei Frati minori di Cutro è stato dato dal segretario provinciale fr. Pasquale Comito e dal ministro provinciale fr. Mario Chiarello. La decisione è stata presa a conclusione del Capitolo provinciale della Provincia dei Santi Martiri di Calabria dei frati minori che si è svolto a Mesoraca, presso il convento del Santissimo Ecce Homo, dal 25 al 29 aprile. "E' stata questa - si legge in una lettera diffusa dagli stessi Frati ai fedeli + un'occasione preziosa per verificare la vita delle nostre fraternità in Terra di Calabria". Il Capitolo ha "avviato un faticoso e sofferto confronto per comprendere in quale dei luoghi che attualmente abitiamo avremmo dovuto concludere la nostra missione". "Siamo passati a valutare - è scritto nella lettera - quali dei servizi che attualmente svolgiamo sono più aderenti alla nostra realtà carismatica. Così abbiamo preso consapevolezza che più di 2/3 delle nostre forze sono impegnate nella pastorale parrocchiale e che la cittadina di Cutro con le sue esigenze pastorali e le sue potenzialità di servizio che la comunità merita, avrebbe richiesto un impegno numerico, di capacità e di esperienza dei quali al momento non disponiamo". I frati Pasquale Comito e Mario Chiarello ricordano che "già tre anni fa i tre frati destinati a Cutro non erano sufficienti per servire al meglio la comunità cristiana e la morte improvvisa di fr Maurizio Dodaro ha reso più esigua la nostra presenza". Da qui la decisione di lasciare la parrocchia: "l'Alternativa - conclude la lettera - sarebbe stata quella di tamponare ancora ma non ci sembrava giusto non permettere alla vostra comunità di crescere come potrebbe e dovrebbe".
Francesco Rizza