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Crotone, gli industriali e la sfida del covid.



“Esprimiamo forti preoccupazioni per le misure restrittive, che probabilmente verranno varate dal Governo. Naturalmente l’esecutivo non ha alcuna responsabilità sulle limitazioni che dovranno essere messe in campo e divenute indispensabili per evitare di dover ricorrere a misure ancora più estreme”. È questo il messaggio "Natalino" contenuto in un comunicato stampa di Antonio Berardi, presidente provinciale dell’ANPIT, Associazione Nazionale per l’Industria e il Terziario della Provincia di Crotone, che Interviene sulla difficile situazione che si prospetta in relazione alla lotta al covid. “La pandemia, come ha fatto in tutto il mondo – aggiunge Berardi – anche a Crotone, ha falcidiato attività economiche che non sono riuscite a reggere all’impatto del virus, pur con gli aiuti, anche se limitati, che i governi hanno messo in campo. Gli imprenditori crotonesi, come tutti in Calabria, devono ancora stringere i denti e cercare di superare questo momento di forte congiuntura su cui, siamo certi, lo Stato non rimarrà a guardare. E comunque - riconosce le attività calabresi – ha proseguito Berardi – più delle altre, sono a rischio, per via del basso reddito pro-capite e della conseguente inferiore capacità d’acquisto della popolazione residente. D’altronde non si può stare fermi, i cittadini ma soprattutto le Associazioni, le forze sociali ed intermedie della società, in questo difficilissimo momento, devono svolgere un ruolo attivo, con una interlocuzione serrata nei confronti del Governo regionale, che tante aspettative ha creato, lo dimostra il grande consenso registrato con la recente elezione del nuovo Presidente ma anche, indubbiamente, per le prime azioni messe in campo". A detta di Berardi "L’ANPIT regionale si è proposta a dare un contributo di competenze e di professionalità con i tecnici propri associati, al fine di supportare il grande sforzo che dovranno sostenere le istituzioni locali, in termine di capacità progettuale e di cantierabilità delle opere e degli investimenti. L’altro fronte, anch’ esso di straordinaria importanza, è quello dell’attuale Programmazione Europea per la Calabria 2021-2027. Nei settori scelti: ricerca ed innovazione, clima ed energia, mobilità e connettività, diritti sociali e politiche territoriali, proprio quelli nei quali la nostra Regione presenta il maggior gap, è racchiuso il futuro dei comprensori calabresi e della Calabria tutta, in primis il futuro dei suoi cittadini.Questa sfida, che riguarda tutti perché in questi settori c’è la vita ed il lavoro di ogni calabrese, deve essere combattuta e vinta, ogni soggetto titolare di interessi collettivi deve porsi quale stimolo, partecipando ai tavoli di discussione regionali e territoriali, insomma facendo la propria parte". Relativamente al fronte "Garanzia Giovani" l'Anpit crotonese "sta procedendo ad un’analisi delle peculiarità territoriali che potrebbero essere collegate al programma di Garanzia Giovani, intercettando le opportunità di impiego attraverso una visione integrata delle politiche occupazionali che faccia incontrare la domanda con l’offerta, perchè non abbia più a verificarsi il paradosso tutto calabrese che, a fronte di un tasso di disoccupazione che raddoppia la media italiana, le nostre imprese non trovino i profili di cui hanno assoluto bisogno. Si tratta - evidenzia - soprattutto di alte professionalità nel campo delle nuove tecnologie e della Green Economy, ma anche l’economia del mare, le produzioni enogastronomiche, il turismo e nei piccoli borghi i cammini agroturistici ed i percorsi naturalistici rappresentano opportunità poco sfruttate e che invece, sia per le incentivazioni di cui sono destinatarie sia per la possibilità di far risorgere i nostri territori, rappresentano un banco di prova rilevante".


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