"Ciao, Gemma". Petilia piange una nuova vittima del tumore.

Un'altra morte straziante, dopo una lunga malattia affrontata comunque cantando fino a quanto è stato possibile, ha straziato Petilia Policastro. Nella giornata del 27 marzo, infatti, è morta per un tumore Gemma Scordamaglia; appena 24 anni. Immenso il dolore della mamma Elisabetta, del papà Tonino, del fratello Domenico e del fidanzato Marco che ha avuto il privilegio di conoscere ed amare la giovane ragazza. Per l'intera mattinata del 28, prima dei funerali che saranno celebrati nel pomeriggio nella chiesa di San Francesco da Paola, la salma è stata esposta nella sala mortuaria realizzata negli scorsi anni al piano terra della "Casa della Cultura" di via Mercato dove sono state varie centinaia che si sono recate per un attimo di preghiera ed offrire, con la propria presenza silenziosa, un confronto alla famiglia. Quella di Gemma, infatti, è una famiglia molto integrata nella cittadina dell'Alto Marchesato Crotonese e per i volontari della Prociv Arci del presidente Giovanbattista Carvelli non è stato facile centellinare a causa del covid l'ingresso nella sala mortuaria. Tonino, infatti, oltre che giardiniere rinomato è un chitarrista che per vari anni ha suonato in vari complessi musicali cittadini mentre il fratello Domenico, dopo gli studi presso il conservatorio di Nocera Terinese è docente di chitarra, dirigge il coro polifonico " Gauemus" ed ha aperto da qualche anno una sala d'incisione che ha già pubblicato alcuni lavori. "Sorellina mia - questo lo straziante messaggio che Domenico ha voluto dedicare alla sorella su Fb - tu sai che il silenzio e la solitudine sono sempre stati il mio stile. Ora sei tu a lasciare un silenzio assordante e vuoto. È un silenzio diverso, uno di quelli che fanno da sfondo per creare cose nuove... per iniziare a vivere con una nuova consapevolezza, quella che ci hai insegnato tu in questo lungo e intenso periodo di malattia: la vita va vissuta in ogni istante con pienezza, amore e semplicità. Perdonami di non essere stato il fratello che hai sempre voluto avere, perdona se puoi le mie assenze e mancanze in questi 24 anni insieme, e soprattutto in quest'ultimo periodo. Perdonami per non essere riuscito nemmeno a chiederti perdono e a ringraziarti in questi ultimi giorni. Grazie per il miracolo che hai fatto alle nostre vite da quando sei nata e per tutta l'allegria e la leggerezza con cui hai inondato l'esistenza di tutti quelli che ti conoscono. Grazie ai tanti che si stanno stringendo alla mia famiglia e soprattutto grazie ai tanti che hanno pregato nel silenzio in questi anni. A voi che leggete, non mettete like e/o commenti, ma fate una preghiera e in particolare accorgetevi delle meraviglie che avete intorno".
Francesco Rizza