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Buon compleanno a Rino Gaetano : icona musicale crotonese.



Avrebbe festeggiato oggi il suo settanduesimo compleanno Rino Gaetano l'icona musicale del secondo Novecento crotonese. Vissuto solo 30 anni e morto nel 1.981, ancora oggi è capace di interrogarci ed appassionarsi, con i suoi testi intramontabili perché sarcastici ed attuali. Con la sua poetica graffiante, infatti, Rino Gaetano sembra scrivere testi farciti da non sense, ma in realtà è stato un paladino del Sud e dei suoi figli, cantante dissacrante e critico di una politica grottesca, negli anni della tensione e delle P38. Alcuni suoi versi bruciano, ancora oggi, più del piombo. Nato nel 1.950, a 10 anni si trasferisce a Roma con la famiglia, ma Crotone e la Calabria rimasero nel suoi cuore e nei suoi polmoni. Avrebbe dovuto studiare da geometra, ma le sue passioni erano la musica ed il teatro. Nel Pinocchio di Carmelo Bene, per esempio, indossò gli abiti della volpe. Contemporaneamente, con la sua chitarra, iniziò a frequentare lo storico Folkstudio dove, negli stessi anni, iniziavano la muovere i primi passi artistici Antonello Venditti e Francesco De Gregori. Nel 1.974 Rino Gaetano pubblica il suo primo album che non ottiene il successo sperato pur contenendo fra gli altri il brano Ad esempio a me piace il Sud: una lettera d'amore per la Calabria che, solo dopo lustri, raggiunse il successo meritato. Nel 1.975, invece, il singolo Il cielo è sempre più blu attira su Rino l'attenzione della critica, anche per la feroce e sarcastica denuncia che si registra nei suoi versi: "Chi vive in baracca \ chi suda il salario \ chi ama l'amore chi sogni di gloria \ chi ruba pensioni \ chi ha scarsa memoria".

L'anno successivo, con Mio Fratello è figlio unico, Rino Gaetano inizia a calcare il palcoscenico della musica che conta. Si tratta di una ballata struggente che accarezza con ironia l'Italia di quegli anni: "mio fratello è figlio unico perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone" o "perché ha mai criticato un film senza mai prima vederlo", o ancora "perché è convinto che nell'amaro benedettino non sta il segreto della felicità". Questi versi che apparentemente sono privi di significato, divennero messaggi tagliati ed amatissimi dalle generazioni successive insieme al j' accuse verso una società, in cui il fratello "é convinto che esistono ancora gli sfruttati, malpagati e frustrati, mio fratello è figlio unico sfruttato represso calpestato odiato". Nello stesso album non mancano, comunque, brani delicati e sognanti come Sfiorivano le viole, Cogli la mia rosa d'amor e Al compleanno della zia Rosina. Nel 1.978, ecco l'album Nuntereggee Più che è il testo che dà il titolo alla raccolta c'è un continuo sberleffo farcito di reggae, in cui Rino Gaetano non lascia in pace nessuno: da Gianni Agnelli alla P2, dalle P38 a Berlinguer, dal giornalismo proto-padano di Gianni Brera allo scandalo della spiaggia di Capocotta. L'album è stato inciso anche su 45 giri in lingua spagnola, con il titolo di Corta la cuerda, insieme a E cantava le canzoni, divenuto per l'occasione Y cantabas las canzonas.

Gianna, invece, fu tradotta in tedesco ed in Germania scala le classifiche sino al ventiduesimo posto, mentre in Italia si piazza al primo posto e vi resta per tutto il mese di marzo. L'incidente automobilistico in cui perse la vita il 2 giugno 1981 rimane, ancora oggi, un mistero. Poco tempo prima era riuscito a salvarsi in un incidente analogo. Più che per le ferite, infatti, il Poeta crotonese perse la vita per i ritardi con cui fu curato. Furono 5 gli ospedali che si erano rifiutati di curarlo, come casualmente aveva lui stesso immaginato in un brano rimasto a lungo sconosciuto : La Ballata di Renzo. Quando testo fu scoperto, alcuni giornali scrissero che “Rino aveva previsto e messo in musica, dieci anni prima, la propria morte”. Alcuni pensano che il brano non sia stato una profezia, ma una sorta di traccia utilizzata per applicare una sorta di legge del contrappasso dantesco alla morte del Cantautore italiano. Altri brani in cui, anche se in maniera criptica, Rino Gaetano confessa la paura di venire ucciso sono Rosita, Cogli la mia rosa e Al compleanno della zia Rosina in cui cantava "vedo già la mia salma portata a spalle da gente che bestemmia e che ce l’ha con me" Se la frase può sembrare incomprensibile, il riferimento potrebbe essere un riferimento alla massoneria rosa crociana della Rosa Rosa che ha la caratteristica di stravolgere i simboli e i Riti cristiani per interpretarli al contrario.

Francesco Rizza

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